Cos’è un attacco di panico? – 2°PARTE


Mentre nel precedente post abbiamo messo in evidenza le sensazioni avvertite durante l’attacco di panico, in questo andremo a vedere quali sono le situazioni più comuni che lo possono scatenare e il meccanismo mente-corpo che dà luogo al suo mantenimento.

 

Ci sono alcune situazioni o alcune sensazioni che possono essere antecedenti all’attacco di panico. Raramente si presenta ‘casualmente’: il più delle volte il nostro organismo è stato sottoposto ad una delle seguenti  condizioni

 

 

  • Sensazioni associate ad ansia
  • Ipoglicemia
  • Bruschi cambiamenti posturali
  • Aumento frequenza respiratoria
  • Sforzo intenso
  • Ebbrezza
  • Assunzione di caffeina (stimolanti)
  • Astinenza da alcol
  • Collera
  • Stanchezza
  • Rilassamento indesiderato
  • Rilassamento post-orgasmico
  • Confusione ed ottundimento mentale

 

 

Molte volte quando abbiamo un attacco di panico, siamo talmente concentrati sull’evento che non prestiamo attenzione a ciò che ci era successo/ come stavamo prima: se avevamo mangiato poco, se eravamo particolarmente stanchi, se avevamo preso troppi caffè ecc. Questa lista ci può aiutare a prendere coscienza di quale sia stato il fattore scatenante e tenerlo sotto controllo.

Il modello dell’attacco di panico che spiegherebbe come si innesca e come si mantiene è schematicamente rappresentato in questo circolo vizioso

attacchi di panico psicologo bologna

 

A prima vista potrebbe sembrare complicato da capire. In realtà ci sta illustrando come un fattore scatenante [es. calo di zuccheri/ipoglicemia] può innescare un sintomo [es. tachicardia, giramento di testa]: l’attacco di panico parte nel momento in cui mal intepretiamo quello che sta accadendo al nostro corpo

‘Oddio cosa mi sta succedendo, mi sento strano, ma cosa sarà?!’

Siamo entrati in agitazione e senza farci caso stiamo respirando troppo velocemente: le conseguenze dell’iperventilazione [la respirazione veloce] sono la tachicardia, il giramento di testa, la sudorazione ecc. Ecco che la nostra situazione andrà sempre di più peggiorando

‘Sto sempre peggio, mi sembra di svenire, devo avere qualcosa di davvero grave!’


E così via. Anche se in modo piuttosto sintetico e ‘alla mano’, capiamo perchè il modello prende il nome di ‘circolo vizioso’: un piccolo segnale di debolezza del nostro corpo viene interpretato più negativamente di quanto necessario e le reazioni a catena appena viste che ne conseguono.

Prendere coscienza di questo e prestare attenzione ai segnali del nostro corpo è sicuramente il primo passo per liberarsi dagli attacchi di panico.

 

Tuttavia, al di là delle informazioni che si possono reperire leggendo articoli o libri sull’argomento, queste risultano essere sempre generiche e approssimative; per meglio comprendere come mai si presentino gli attacchi di panico (nel caso specifico di ognuno), è sempre consigliabile una psicoterapia. Ad oggi la psicoterapia che sembra essere quella in grado di garantire risultati in un tempo relativamente breve è la terapia cognitivo comportamentale. Questo approccio include la spiegazione al paziente del modello teorico della genesi e del mantenimento dell’ansia, un’anamnesi individuale che permette un piano terapeutico personalizzato, in base alla storia della persona e in base alla storia del problema specifico. Verranno altresì trasmesse alcune tecniche di rilassamento e di respirazione in grado di gestire il le sensazioni fisiche dell’attacco di panico, nonché di interromperlo sul nascere.

 

Dott.ssa Sabrina Franzosi – Psicologo Psicoterapeuta Bologna Molinella

 

Ti può interessare anche:

. Cos’è un attacco di panico? – 1° PARTE

. Cos’è la terapia cognitivo comportamentale

. Cosa pensano le persone ansiose

. Ansia: quando è il momento di rivolgersi ad uno psicologo?

. 7 cose da non dire a chi soffre d’ansia



Dott.ssa Sabrina Franzosi Psicologa Psicoterapeuta - Studio Privato in Viale Oriani, n° 39- 40137 Bologna - Tel. 339.3643877 E-Mail: info@sabrinafranzosi.it

CF: FRNSRN83T49D142G | n. di iscrizione albo 6659 sez.A