Real Time – La psicopatologia si mette in mostra


‘Ma io non voglio andare fra i matti’, osservò Alice.

Be’, non hai altra scelta’, disse il Gatto ‘Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta.’ 

‘Come lo sai che sono matta?’ disse Alice. ‘Per forza,’ disse il Gatto: ‘altrimenti non saresti venuta qui.’ 

Lewis Carroll – ‘Alice nel Paese delle Meraviglie’

 

Voglio spezzare una lancia a favore della televisione, ahimè.

Per quanto reputi la suddetta una cattiva compagnia, ho trovato una sfaccettatura interessante e- udite udite- costruttiva.

 

Mesi orsono mi sono imbattuta in quel canale infernale che si fa chiamare Real Time. Qui venivo irrimediabilmente ipnotizzata da unghie, torte, capelli, loft, matrimoni [terribili]e sedicenti cuochi costruiti a tavolino. Un’orgia del futile, del kitsch e del sollazzo.

Ma.

Ad un certo punto è spuntato Sepolti in Casa, il programma che mostra persone con Disturbo da Accumulo Patologico [vedi il post Hoarding: possedere tutto e niente’ ]. Ne fui ammaliata. Per la prima volta le telecamere non mostravano il lato migliore delle persone, bensì la loro spazzatura. Lo trovai rivoluzionario.

E dopo continuarono a spuntare programmi su programmi, sempre di natura psicopatologica: sulle dipendenze, sui disturbi alimentari, sulle collezioni/ossessioni [sì, me li guardo tutti], ecc. Evidentemente hanno fatto breccia nel pubblico. Il succo delle puntate è sempre lo stesso: persone con problemi di diversa natura [psicologica] si raccontano e si fanno aiutare da uno specialista.

Perché hanno fatto breccia nel pubblico? Spesse volte, di fronte a questa rivoluzione mediatica, mi sono domandata se nello spettatore prevalesse l’effetto voyeur o la curiosità genuina su questi argomenti. Argomenti oscuri di cui nessuno osa parlare. Argomenti tabù.

Non mi sono ancora data una risposta. Anche se la risposta ultima fosse l’ipotesi peggiore, ovvero la morbosità nel spiare la gente con problemi psichici, ci ho trovato comunque diversi aspetti positivi.

FINALMENTE si vedono psicoterapeuti di stampo cognitivo comportamentale all’opera. La psicoterapia non vuol dire soltanto anni su un lettino- purtroppo la maggior parte delle persone ha identificato questo lavoro solo ed esclusivamente con il vecchio Freud. Psicoterapeuti che lavorano sul qui ed ora, che vanno a casa delle persone, che entrano nella situazione di disagio.

FINALMENTE  la figura del terapeuta è una figura normale, palpabile e, guarda un po’, è una persona normalissima che fa un lavoro come un altro.

FINALMENTE è iniziata la divulgazione dei disturbi psichici. Trovo positivo anche solo il fatto che ora molte persone sappiano cos’è il Disturbo da Accumulo. ‘L’ho visto su Real Time’. Ben venga Real Time. La divulgazione produce benefici  a cascata: le persone prendono confidenza con le patologie, le persone vedono come funziona la psicoterapia e soprattutto  vedono che [spesso!] funziona, le persone [spero!] saranno sempre più disposte ad aprirsi loro problemi  ‘Se lo fanno in tv posso farlo anch’io!’. Insomma forse si sta mettendo in moto un processo di confidenza nei confronti di questo mondo.

Unica nota di rammarico: i programmi di questo stampo vengono solamente  dall’America, mentre i programmi italiani trattano di case, moda, trucco, parrucco e cibo.

 

A voi le vostre riflessioni.

 

 



Dott.ssa Sabrina Franzosi Psicologa Psicoterapeuta - Studio Privato in Viale Oriani, n° 39- 40137 Bologna - Tel. 339.3643877 E-Mail: info@sabrinafranzosi.it

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