La ricetta della felicità.


Mi è stato segnalato da un’amica questo vademecum per la felicità . Una ricetta per essere felici, dove gli ingredienti sono la giusta dose di serotonina che circola nelle nostre sinapsi, una certa quantità di esposizione ai raggi solari, un poco di esercizio fisico, una temperatura ambientale intorno ai 15 gradi e altre cose. 

 

Le altre cose forse mi sono rimaste meno impresse perché riguardavano la posizione geografica in cui si trova l’individuo ed, essendo difficilmente modificabile, non voglio pensare che la felicità si possa raggiungere solo in certe coordinate.

Sembra facile, basta seguire la ricetta. Sì. No. Nì.

La vedo più come una ricetta, sì, valida, ma con le aggiunte segrete che la nonna si è sempre rifiutata di tramandarci, un po’ per orgoglio e gelosia della propria scoperta, un po’ perché ogni prodotto fatto da un uomo è diverso da un altro.

In questa formula inattaccabile non figurano diverse considerazioni, che riguardano la soggettività dell’essere felici. Tempo addietro mi sono già addentrata nel cercare di dare [darmi] una risposta all’annosa questione di cosa sia la felicità [chiedimi se sono felice] e tuttora me lo sto domandando.

Nonostante non sia ancora giunta a capo delLA RISPOSTA, sono sempre più convinta che risieda nella capacità di distaccarci da ciò che c’è di negativo nella nostra vita. Di vivere bene, nonostante tutto. Nonostante il lavoro ci preoccupi [sempre se ne abbiamo uno..!], le nostre relazioni interpersonali siano complicate, una malattia che non ci lascia stare. Ma anche nonostante elementi apparentemente più innocui, come i nostri pensieri. Eh, i nostri pensieri, che saranno mai!

I nostri pensieri hanno il potere di rovinarci.

La nostra mente è in grado di produrre una quantità infinita di pensieri, immagini e parole fatte apposta per renderci infelici. Pensiamo a quante volte la nostra mente ci ha detto ‘non ce la posso fare’, ‘non sono abbastanza adeguato’, ‘non sono all’altezza’, ‘sono brutto’, ‘ho paura per il futuro’, ‘non riesco a smettere di pensare al passato’.

Chi non l’ha mai fatto alzi la mano. E se la alza, è comunque un bugiardo.

La nostra mente si è evoluta per pensare al negativo [già!]: per prepararci ad eventuali pericoli, sia fisici [fuggire da una situazione pericolosa] che sociali. In passato, e per passato intendo un bel po’ passato come la preistoria, era molto importante essere accettati dal gruppo per la sopravvivenza: questo imprinting ha superato milioni di anni e si è radicato sempre più in noi, facendoci temere il rifiuto da parte degli altri e portandoci a confrontarci con il prossimo per valutare la nostra adeguatezza.

Quanta infelicità nel continuo paragone con chi ci sembra meglio di noi. E quel qualcuno avrà comunque qualcun altro con cui confrontarsi, che a sua volta, lo renderà altrettanto insoddisfatto di se stesso.

Sembra una spirale senza fine ed inevitabile.

Io sono ottimista. Io credo che la consapevolezza di questi meccanismi ci aiuti già a distaccarci un poco dai nostri pensieri bui. Io credo nell’evoluzione della mente, anche al positivo.

Dico sempre che, purtroppo, bisognerebbe insegnarle a scuola le nozioni di psicologia. Ci hanno interrogato su una falange e su un metacarpo, ma nessuno ci ha insegnato cos’è un’emozione e come ci si possa distaccare da un pensiero foriero di infelicità.

Una nuova generazione di psicoterapia che prende il nome di ACT [Acceptance and Commitment Therapy] sta prendendo piede tra le terapie ritenute più efficaci e la trovo illuminante proprio a riguardo di quanto detto finora. E’ in grado di trasmettere alcune tecniche per vivere appieno la nostra giornata, insegnandoci a tralasciare ‘inutili’ pensieri distruttivi.

Alcuni testi indirizzati a chiunque, non solo a chi mastica abitualmente la psicologia, per chi fosse incuriosito:

 

‘La trappola della felicità’ – Russ Harris

‘Smetti di soffrire, inizia a vivere’ – Steven C. Hayes; Spencer Smith

‘Se il mondo ti crolla addosso’ – Russ Harris

 

 Psicologo Bologna e Molinella – Dott.ssa Sabrina Franzosi

 



Dott.ssa Sabrina Franzosi Psicologa Psicoterapeuta - Studio Privato in Viale Oriani, n° 39- 40137 Bologna - Tel. 339.3643877 E-Mail: info@sabrinafranzosi.it

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